Descrizione
Paese del Sud della Sardegna denso di tradizione e cultura, circondato da un paesaggio collinare le cui vette conservano i segni di una storia millenaria che parte dal neolitico fino ad arrivare ai giorni nostri.
Nato intorno ad un monastero di camaldolesi edificato in epoca medioevale, il centro abitato di Monastir si presenta come una meta immersa nella storia e nella cultura, come testimoniano i molteplici siti di interesse archeologico-culturale che determinano il fascino del luogo, inserito in un caratteristico paesaggio collinare.
Il nome stesso, derivante dal catalano “monestir” o dal sardo “muristeni”, sottolinea proprio l’origine dell’abitato costruitosi intorno ai territori occupati dai benedettini.
Nonostante il centro abitato sia legato a questa origine medievale, il territorio su cui sorge Monastir vanta una frequentazione umana antica di millenni, a partire da una prima comunità che trovò stanziamento alle pendici del Monte Zara nel corso del Neolitico. Questa precisa zona archeologica, di grande interesse per residenti e turisti curiosi, veglia sull’abitato attraverso le sue domus de janas, conosciute come Is ogus de monti, uno sguardo antico visibile già da chi percorre la S.S. 131.
Seguendo la curvatura delle colline fino a sud, si arriva al Monte Olladiri, su cui sorge un interessante frammento di medioevo quali sono i resti della Fortezza di Baratuli, edificata nel XII secolo e un tempo appartenuta alla famiglia toscana dei Della Gherardesca. Ai piedi dello stesso colle si espande poi la necropoli di Is Aruttas, altro squarcio di antichità non troppo lontano dal luogo in cui un tempo sorgeva il villaggio preistorico di Is Fogajas.
Il patrimonio storico-artistico di Monastir è inoltre arricchito da una densa presenza di chiese ed edifici religiosi costruiti su diversi canoni stilistici, tra cui il romanico e il tardogotico, sorte nel corso dei secoli e tutt’oggi attive e officiate in occasione delle feste dei Santi che danno loro il nome. Tra queste troviamo la parrocchiale dedicata a san Pietro Apostolo con la sua folta schiera di cappelle, sant’Antonio Abate, san Sebastiano (alle cui pendici è stata portata alla luce una tomba di epoca bizantina), san Giacomo e Santa Lucia, con il suo omonimo retablo ancora ammirabile in loco.
Monastir e tutto il suo territorio non si raccontano solo attraverso un monumento simbolo, ma attraverso l’insieme degli stessi che denotano storia, arte e bellezza diffusa. Si presenta come un centro abbastanza attivo a livello culturale, animato da diversi gruppi di cittadini che in forma privata si ritrovano al fine di mantenere vive le diverse tradizioni religiose.
Sono inoltre presenti e molto attive diverse associazioni di volontariato, folkloristiche, culturali e di promozione del territorio.
All’interno del suo abitato vi è il centro storico, delimitato da alcune delle citate chiese e che attualmente si presenta con delle viuzze strette e pavimentate con lastricati.