Descrizione
L’area archeologica di Monte Zara è piuttosto estesa e tra le meglio conosciute nell’ambito del territorio comunale, a seguito della generalizzata analisi autoptica del terreno che ha portato a numerose segnalazioni di natura archeologica, che hanno permesso di arricchire la conoscenza del patrimonio storico-archeologico dell’area che ricade all’interno del Parco archeologico-naturalistico di Monte Zara. Fin dal passato la località ha rivestito un notevole interesse archeologico per gli studiosi che si sono interessati al territorio di Monastir, oggetto di rinvenimenti occasionali che hanno permesso di identificare l’estensione dell’area di interesse archeologico.
La prima notizia di rinvenimenti archeologici risale al 1905. Nel 1958 E. Atzeni segnala la presenza di sei domus de janas e di un’officina di ossidiana ai piedi del monte.
Le ricognizioni archeologiche di superficie condotte da Atzeni e da G. Ugas hanno portato all’individuazione di un vasto insediamento di Età prenuragica e nuragica, punica e romana. Sulla base dei dati raccolti attraverso i diversi tipi di indagine si può tentare una ricostruzione topografica del sito di Monte Zara, e proporre alcune ipotesi interpretative e sul suo sviluppo diacronico. Il sito ha conosciuto diverse fasi di frequentazione, a partire dall’Età prenuragica fino a quella romana.
È possibile dunque scandire quattro fasi principali che segnano le trasformazioni del sito nel corso della storia: una fase risalente al Neolitico, una all’Età del Bronzo, Età del Ferro e infine Età fenicia, punica e romana.
Sulle pendici trachitiche del monte è ubicata la necropoli a domus de janas nota come Is ogus de monti, di età prenuragica e segnalata agli inizi del 1900. Si tratta di sette tombe scavate interamente nella roccia, di schema planimetrico semplice, composte da dromos, anticella e cella.
Inoltre, sul versante orientale del rilievo di Monte Zara si estende l’area sacra di Is Obias, che comprende emergenze archeologiche dall’epoca nuragica fino all’età romana.